Nel 2013 ho vinto il bando del Comune di Monza per la progettazione dei materiali di comunicazione istituzionale. Per alcuni anni mi sono occupato della grafica dei poster e degli altri stampati delle principali iniziative promosse dal capoluogo brianteo.
Pur rispettando i vincoli delle linee guida che definivano già l'immagine coordinata dell'ente, ho da subito puntato a svecchiarne la rigidità un po' troppo burocratica. Dopotutto si trattava di comunicare ai cittadini, a persone e allora perché non farlo in maniera umana? Con il calore e il colore che si addice ad una conversazione sì istituzionale ma comunque empatica.
È stata una vera ondata di colore sui muri di Monza: chi lo ha stabilito che per comunicare cose "serie" e importanti bisogna essere noiosi? Io credo che una volta salvaguardata la chiarezza del messaggio, la leggibilità delle informazioni e la coerenza delle immagini nulla vieti di essere anche gradevoli.
Così per la presentazione delle iniziative in ambito urbanistico o per le consulte di quartiere ho progettato poster e brochure d'impatto, ben lontane dalla modulistica penitenziale a cui eravamo un po' tutti abituati in ambito istituzionale.
Fra le tante iniziative di comunicazione, alcune sono state particolarmente significative. Come il ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e delle loro scorte. In quell'occasione non ebbi dubbi nel proporre di adottare la celebre foto di Tony Gentile in cui i due magistrati mostrano serenità e umanissima complicità. Anche in quel caso, un ricordo e un messaggio solenne ma umano, come deve essere qualsiasi dialogo, che sia fra persone così come fra una istituzione e i suoi cittadini.
È stato in quegli anni in cui ero consulente che il Comune di Monza ha lanciato una delle iniziative ancora oggi più note e riuscite della città, le "Pulizie di primavera". Giornate in cui tutti i cittadini volontari sono coinvolti nella pulizia e risistemazione di angoli dei quartieri, giardini, mura imbrattate, spazi comuni bisognosi di una rinfrescata.
Ne inventai il logo, il poster e tutta una serie di materiali e gadget da distribuire ai partecipanti, numerosi ed entusiasti di dare il proprio contributo per il bene comune. Anche in quella occasione ho aperto, spalancato la scatola dei colori: una primavera di comunicazione.
Due righe anche per il magazine, "Tua Monza", stampato e distribuito casa per casa per aggiornare i cittadini sulle iniziative del Comune e per riportare la voce di maggioranza ed opposizioni. Impaginato esternamente, non avevo molti margini di manovra ma ho comunque dato una rinfrescata indicando un nuovo layout per la copertina e una nuova selezione di font per le pagine interne, più contemporanei di quelli precedenti (e di quelli, ahimé, adottati in seguito).
Infine, non poteva mancare il lavoro fatto in occasione del Gran Premio. "Monza GP" era il cappello sotto cui il Comune animava la città nei giorni dell'arrivo della Formula 1 in autodromo. Il mio omaggio al dinamismo non poteva che essere un richiamo neanche tanto velato al futurismo.